sabato 20 ottobre 2012

Cappella Arcivescovile o Oratorio di s. Andrea a Ravenna



1. 

Attraversando le scale del Museo episcopale di Ravenna, si accede alla Cappella Arcivescovile, eretta da un vescovo di nome Pietro, identificato forse con Pietro II, episcopo dal 494 al 519, in piena età teodericiana.  L’oratorio è preceduto da un vestibolo rettangolare sulle cui lunghe pareti sono riportati a mosaico venti esametri latini – non originali - a noi noti per la descrizione fattane nel IX secolo dallo storico Andrea Agnello. Il primo di essi, assai significativo, mette in risalto la poetica della luce che si propaga dalla superficie musiva: Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat (la luce è nata qui, oppure, fatta prigioniera, qui regna libera).

Al di sopra della porta d’accesso al vestibolo è mosaicato un Cristo guerriero, la cui metà inferiore è interamente di restauro, seppure eseguita su tracce sicure. La testa cinta da un nimbo crucisignato Egli veste una corazza e una clamide e si presenta frontalmente nell’atto di calpestare le cervici di un leone e di un serpente, simboli delle forze del male. Con la destra sorregge una croce mentre con la sinistra un codice aperto, sulle cui pagine si legge “Ego sum via, veritas et vita” (1).


2. 

L’oratorio è concluso da una piccola abside, decorata nella conca da un cielo stellato in mezzo al quale campeggia una croce. 
La volta a crociera (2), a fondo d’oro, presenta al sommo un medaglione contenente le lettere I (iota) e X (chi) intrecciate, iniziali di Gesù Cristo (Iesùs CHristòs). Il clipeo è sorretto da quattro Angeli delineati lungo le linee ascensionali delle costolonature della volta, intercalati ai quattro simboli dei Viventi : l’Aquila (Giovanni), l’Uomo (Matteo), il Vitello (Luca), e il Leone (Marco).
Nei sottarchi a est e a ovest sono raffigurati, entro medaglioni circolari, i busti degli Apostoli ai lati di quello del Cristo (3), mentre a sud e a nord i busti di sei santi (in parte rifatti) e di sei sante, adorne di pietre preziose e di un bianco velo di seta che scende dietro le loro spalle (4).


3. 

4. 

Fonte principale:
G. Bovini, Ravenna. Mosaici e monumenti, Ravenna 1991, pp. 123-129

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